Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.
R’accolte: prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pathos. Valori, passioni, virtù”
26 Marzo 2024
R’Accolte: valorizzazione e accesso al patrimonio culturale delle Fondazioni di origine bancaria. Prorogata fino al 15 maggio la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù”
In mostra i capolavori di oltre 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci
R’accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, promosso dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo. Dal 2024, R’Accolte inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi.
La prima mostra intitolata “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, online su www.pathos-raccolte.it, è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, l’esposizione esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. La selezione di 80 opere di 60 artisti da 31 Fondazioni partecipanti include capolavori di artisti come Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte, opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.
Ad arricchire la mostra ci sono un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” è inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.
Le opere dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
La nostra Fondazione partecipa alla mostra con 8 opere:
Porzia si ferisce alla gamba (1664, olio su tela) di Elisabetta Sirani (1638-1665), tra i capolavori della celebre pittrice che eseguì la tela giovanissima nel 1664, all’età di 26 anni, un anno prima della morte.
Suicidio di Cleopatra (1590 circa, olio su tela) di Denijs Calvaert (1540 circa – 1619), trasferitosi da Anversa a Bologna, dove proseguì l’attività di pittore.
Lucrezia (1635 – 1640 circa, olio su tela) di Guido Reni (1575-1642), dipinto realizzato negli anni finali dell’attività del celebre artista.
Sibilla Samia (olio su tela, 1651) di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666), dipinto realizzato in età matura.
Sibilla Eritrea (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Ginevra Cantofoli (1618-1672), pittrice bolognese formatasi nello studio della nobile pittura di Guido Reni e dei suoi allievi.
Sibilla (1650 – 1660 circa, olio su tela) di Lorenzo Pasinelli (1629-1700), allievo di Simone Cantarini e principale pittore bolognese nella seconda metà del Seicento.
Lot e le figlie (1640 – 1648 circa, olio su tela) di Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648), allievo ribelle di Guido Reni.
Rebecca ed Eliezer al pozzo (1730 – 1735 circa, olio su tela) di Ercole Graziani (1688-1765), il migliore allievo di Donato Creti.
Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale
Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.
Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.
Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025
30 Ottobre 2024
Documento Programmatico Previsionale 2025, 12 milioni di euro destinati all’attività filantropica nel prossimo anno
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale 2025 (DPP25), documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione mediante il quale la Fondazione pianifica le risorse e gli obiettivi della propria attività erogativa, definendo le azioni e gli strumenti, le priorità e i settori d’intervento.
Più nel dettaglio, il DPP25 declina annualmente gli strumenti e le modalità per attuare i programmi strategici individuati nelle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026, approvate lo scorso anno e per le quali si è dato corso ad una elaborazione partecipata e inclusiva, con il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni della Fondazione, per una lettura efficace non solo dei bisogni del territorio di riferimento, ma anche del contesto nazionale.
La Fondazione per il 2025 prevede di destinare alla propria attività erogativa risorse per un massimo di 12 milioni di euro, confermando la stessa cifra dello scorso anno. Tale obiettivo corrisponde alla quota annuale della previsione di 36 milioni di euro di risorse per il triennio 2024-2026. L’attività viene articolata operativamente in 3 aree tematiche: Persone, Cultura e Sviluppo del territorio, nelle quali si iscrivono i singoli settori individuati a termini di legge.
La ripartizione delle risorse fra i settori tende ad assicurare a ciascuno di essi disponibilità adeguate a mantenere livelli di attività idonei a rispondere alle necessità individuate e a sviluppare una coerente progettualità. Le aree tematiche lavorano attraverso obiettivi strategici, identificati in base alle sfide sociali ritenute prioritarie dalla Fondazione, consentendo una maggiore sinergia tra le aree, valorizzando le competenze, stimolando un ragionamento più efficace e flessibile sulle finalità delle azioni e sui risultati attesi.
Persone
(Settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo, dai luoghi dell’abitare alla dignità e all’assistenza sociale e sanitaria, secondo questi obiettivi strategici:
welfare territoriale, adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari promuovendo forme di partenariato diffuso e generativo;
contrasto alla povertà, intercettando le persone disagiate e migliorandone le condizioni di vita;
abitare sociale, promuovendo il welfare abitativo, l’housing sociale e la rigenerazione urbana.
All’area Persone vengono destinati investimenti per complessivi 6,5 milioni di euro (54% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Sostenere l’inclusione sociale” e “Diventare comunità” attraverso i seguenti strumenti per l’attività erogativa:
3 bandi: Welfare di comunità e generativo, Servizi alla persona, Emergenza e solidarietà;
progetti diretti: Edilizia sociale;
azioni trasversali e di sistema: Progetto Anziani, Supporto al sistema socio-sanitario metropolitano, Fondo per la Repubblica Digitale, Fondazione CON IL SUD, Altri interventi.
Cultura
(Settore “Arte, attività e beni culturali”)
La Fondazione si impegna in quest’area per incidere sulla vita delle persone investendo sulla formazione e sull’innovazione delle competenze, sostenendo una concezione dinamica e innovativa del patrimonio culturale, secondo questi obiettivi strategici:
sostenere la crescita delle realtà culturali del territorio, tutelando e valorizzando il patrimonio storico, artistico e architettonico;
favorire le nuove forme della partecipazione culturale, coinvolgendo pubblici diversi nelle attività e nei luoghi della cultura, ripensando i modelli di offerta e incentivando la progettazione integrata a livello locale.
All’area Cultura vengono destinati investimenti per complessivi 2,78 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Creare attrattività” e “Favorire la partecipazione attiva” attraverso i seguenti strumenti:
1 bando: Cultura e rigenerazione;
progetti diretti: Società strumentale Genus Bononiae Srl, Valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione;
azioni trasversali e di sistema: Promozione dell’offerta culturale e interventi pluriennali.
Sviluppo del territorio
(Settori “Educazione, istruzione e formazione” e “Ricerca scientifica e tecnologica”)
La Fondazione si impegna in quest’area per favorire azioni mirate alla formazione e crescita giovanile, alla ricerca scientifica e tecnologica e alla salvaguardia dell’ambiente, stimolando interdisciplinarità e interazioni con il mondo del lavoro, secondo questi obiettivi strategici:
capacity building delle organizzazioni non profit, rafforzando le competenze e la dimensione organizzativa del non profit;
occupabilità, promuovendo la creazione di nuove opportunità lavorative e facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
ricerca scientifica e tecnologica, sostenendo la ricerca multidisciplinare per il benessere e la salute delle persone e lo sviluppo socio-economico delle comunità;
formazione e crescita giovanile, favorendo la partecipazione scolastica e universitaria;
tutela dell’ambiente e della biodiversità.
All’area Sviluppo del territorio vengono destinati investimenti per complessivi 2,72 milioni di euro (23% delle risorse disponibili), declinati nelle missioni prioritarie “Valorizzare la ricerca e accelerare l’innovazione” e “Formazione del capitale umano”:
3 bandi: Ricerca scientifica e alta tecnologia, Scuola, formazione e innovazione, Fairplay;
progetti diretti: LIFES – Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, Sostenibilità, BIGBO – Boost Innovation Garage, Festival della Scienza Medica, Centro per la Biodiversità – Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, FormazionEuropa, Riflessi;
azioni trasversali e di sistema: Università di Bologna.
Esiti bando Cultura e rigenerazione (seconda sessione erogativa 2024)
15 Ottobre 2024
Per il macro obiettivo Cultura (settore Arte, attività e beni culturali) e le missioni “Sostenere la crescita delle realtà culturali” e “Favorire nuove forme di partecipazione culturale”, con specifico riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDG n° 11 “Città e comunità sostenibili” e SDG n° 12 “Consumo e produzioni responsabili”, ad esito del bando sono 71 i progetti sostenuti con un investimento deliberato di 534.411 euro allo scopo di:
sostenere il recupero del patrimonio architettonico, storico e artistico;
favorire l’offerta culturale a beneficio del territorio, attraendo nuovi e diversificati fruitori di cultura;
incoraggiare il coinvolgimento delle comunità locali e la nascita di specifici programmi di promozione turistica;
sollecitare la vivacità dell’offerta di attività culturali e di espressioni artistiche, con particolare attenzione alle arti visive.
Tra i principali progettisostenuti:
Restauro dell’antico organo a canne del Verati, collocato all’interno dell’antica Pieve di San Pietro di Roffeno a cura dell’Associazione Culturale Amici dell’antica Pieve, per il progetto di restauro filologico dell’organo a canne conservato all’interno dell’antica Pieve di Roffeno e attribuito al celebre organaro bolognese Alessio Verati, attivo sul territorio emiliano nella prima metà dell’Ottocento. L’opera di recupero verte sulla conservazione di tutte le parti originali dello strumento e sulla ricostruzione delle sole parti mancanti, da realizzarsi prendendo a modello strumenti coevi di fattura analoga e provenienti dalla stessa scuola.
CLOSER, un mondo connesso da Marconi a oggi a cura di Adiacenze APS, per la prima edizione della rassegna biennale diffusa di mostre, performance e installazioni che prende spunto dalla ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi per indagare la natura delle relazioni e il ruolo della tecnologia e della rete nella comunicazione contemporanea, attraverso opere già esistenti, nuove produzioni artistiche e format laboratoriali. Il progetto si avvale della collaborazione con realtà locali quali MAMbo, Fondazione Marconi, Casa della Cultura Italo Calvino, Padiglione Esprit Nouveau, Fondazione Lercaro.
AngelicA: Festival Internazionale di Musica – 35° anno / Angelica: Centro di Ricerca Musicale – stagione 11°anno a cura di Pierrot Lunaire APS, per la realizzazione della XXXV edizionedel Festival italiano di musica contemporanea e di ricerca, che propone progetti di dimensione europea e internazionale coinvolgendo curatori, musicologi e musicisti provenienti da tutto il mondo. Il sostegno va, inoltre, alla XI stagionedel Centro di Ricerca Musicale fondato da Pierrot Lunaire nel 2011 presso il Teatro San Leonardo e riconosciuto dal Comune di Bologna come Teatro Istituzionale del “Sistema teatrale cittadino” con una programmazione di concerti costruita sulle musiche d’oggi, progetti speciali e attività incentrate sull’educazione e la formazione, quali il Piccolo Coro Angelico.
Festival Francescano – XVI edizione “Attraverso Ferite” a cura dell’Associazione Mofraeventi Emilia-Romagna ETS, per l’organizzazione della XVI edizione del Festival Francescano che si pone come obiettivo quello di portare in piazza, attualizzandolo e concretizzandolo, il messaggio universale di san Francesco. Il tema scelto per il 2024 “Attraverso Ferite” richiama l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, le ferite che aprirono Francesco alla fraternità, occasione per riflettere sulle tante ferite di oggi: le guerre, la crisi climatica, la violenza di genere, le fragilità nei più giovani, e intraprendere un percorso di guarigione che valorizzi la cura e il cambiamento.
Fuori di me a cura del Comune di Calderara di Reno, per la proposta culturale che ha come obiettivo quello di intercettare gli interessi di bambini e ragazzi, guidandoli in un percorso che, dalla scoperta di sé, arriva alla scoperta del mondo, attraverso laboratori, mostre, percorsi partecipativi sulle arti visive, ideati per trovare nuove chiavi di lettura di quanto accade dentro e fuori di noi e costruire nuovi scenari sostenibili per le comunità.
Classico Futuro Festival a cura del Centro di Poesia Contemporanea, per l’edizione annuale del Festival che propone incontri, conversazioni e reading dedicati alla rilettura della classicità nella letteratura contemporanea: poeti e studiosi ridanno voce alla tradizione antica con la lingua e il sentire del nostro tempo, per costruire i classici del futuro, l’epos e i nuovi miti della contemporaneità. Il progetto coinvolge i migliori giovani poeti italiani nella redazione di un grande “Dizionario etimologico in versi” che sarà messo a disposizione presso un pubblico archivio on line e presentato alle scuole come progetto formativo.
Oltre Claterna: l’Oratorio S. Giuseppe in Varignana a cura del Centro Studi Claterna per il progetto di studio volto alla ricostruzione della storia di un edificio di alto valore identitario per la comunità di Varignana, situato su un colle sovrastante l’antica città di Claterna. Le ricerche mirano a valorizzare gli scavi archeologici e il restauro che l’amministrazione comunale, proprietaria dell’Oratorio, intende realizzare e costituiscono il presupposto per rispondere a molte domande circa le origini di questo complesso probabilmente già adibito dai romani a luogo di culto pagano e poi trasformato in chiesa cristiana dopo l’Editto di Costantino.
Sulla torre di Oliveto a cura della Parrocchia di San Paolo di Oliveto, per il progetto che mira a rendere fruibile alla comunità e ai viandanti la Torre Campanaria di Oliveto risalente all’XI secolo e appena restaurata, quale crocevia di itinerari escursionistici, culturali e storici della Valle del Samoggia. L’installazione di una scala interna permette di arricchire le visite guidate al borgo con la salita alla torre sia per godere del panorama che spazia dalla Valle del Samoggia al Monte Cimone, sia per poter usufruire dell’aula al primo piano destinandola a biblioteca, luogo di studio e spazio di incontro per i residenti del borgo; non ultimo per rendere sicuro l’accesso dei campanari alla cella campanaria.
Fondazione Carisbo e Comune di Bologna firmano il comodato di Palazzo Pepoli Vecchio
03 Agosto 2024
Si avvia la fase operativa della collaborazione tra Fondazione Carisbo e Comune di Bologna per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, attraverso la firma dell’accordo per il comodato modale di Palazzo Pepoli Vecchio, dando seguito a una positiva integrazione operativa a beneficio della comunità. Nel contesto del nuovo corso aperto dalla Fondazione e dal Comune per la promozione di iniziative di sistema e di utilità culturale e sociale, la collaborazione avviata formalizza un nuovo percorso di valorizzazione di Palazzo Pepoli.
La sinergia tra Fondazione e Comune nasce dal reciproco obiettivo di rendere l’investimento in cultura sostenibile, identificando anzitutto il valore sociale della cultura nella sua dimensione fondamentale per la crescita delle persone e per il loro stesso vivere insieme. Garantire l’accesso alla cultura è uno dei punti cardinali della collaborazione tra Fondazione e Comune per la valorizzazione del sistema culturale metropolitano, al fine di sostenere la creazione di legami di comunità e contrastare quei fattori, materiali ed educativi, che inibiscono l’accesso culturale, incluso dall’Istat tra gli indicatori stessi della misurazione di benessere delle persone. Il comodato di Palazzo Pepoli si inserisce in definitiva in una visione di comunità e di cultura inclusiva per il territorio e per i cittadini, con uno sguardo particolare al futuro e alla costruzione di opportunità per i giovani e le nuove generazioni.
La Fondazione e il Comune si impegnano così a condividere l’elaborazione di un più ampio progetto culturale, sia contenutistico sia logistico, per la miglior integrazione nel nuovo percorso culturale cittadino di Palazzo Pepoli Vecchio, valorizzando nell’immediato i contenuti presenti che raccontano la storia della città di Bologna. La custodia del Museo di Palazzo Pepoli sarà affidata dal Comune alla Fondazione Bologna Welcome, che provvederà all’apertura, alla promozione culturale e turistica del plesso. Lo sviluppo delle linee guida dell’impostazione museale e della progettualità periodica per la valorizzazione del Museo di Palazzo Pepoli Vecchio sarà monitorato da un Comitato, formato dal Comune di Bologna e dalla Fondazione insieme alla sua società strumentale Genus Bononiae.
«Siamo lieti che il dialogo aperto con il Comune di Bologna abbia oggi condotto all’effettiva esecuzione dell’accordo precedentemente annunciato, confermando l’impegno della Fondazione ad operare in sinergia al fine di promuovere progetti in ambito culturale a favore della nostra città e della nostra comunità – afferma la Presidente della Fondazione, Patrizia Pasini –. La firma del comodato ne testimonia l’esito positivo e segna l’avvio della fase operativa che condurrà all’apertura di Palazzo Pepoli, ulteriormente valorizzato, nella sua originaria vocazione innovativa e contemporanea, nell’ambito di una progettualità culturale e strategica di lungo periodo.»
«Con questa operazione il Comune scommette ancora una volta sulla Cultura in città – dichiara il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Lavoriamo insieme per valorizzare il patrimonio museale cittadino verso la progettazione e la realizzazione del Museo Internazionale dedicato a Giorgio Morandi. Un progetto culturale di grande rilevanza per Bologna in un contesto prezioso che vede a pochi passi: Archiginnasio, musei, Università, cantiere Garisenda, Torre Asinelli, Palazzo Pepoli Campogrande, Modernissimo. Come già annunciato stiamo lavorando con la Fondazione per non disperdere l’esperienza del Museo della Città e a questo proposito presenteremo presto un percorso.»
Cultura
Ventitré opere della Fondazione esposte al Museo delle Belle Arti di Ajaccio per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi”
22 Luglio 2024
Le opere sono state concesse in prestito al Museo delle Belle Arti di Palazzo Fesch per la mostra “Bologna nel secolo dei Lumi. Arte e scienza, tra realtà e teatro” (“Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre”)
Dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione al Museo delle Belle Artidi Ajaccio, in Corsica, sono esposte ventitré opere in occasione della mostra “Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre” in programma nel capoluogo corso dal 29 giugno fino al 30 settembre 2024.
La mostra promossa dal Musée Fesch di Ajaccio (Philippe Costamagna, direttore) dedicata alla pittura e alla scultura prodotte a Bologna a cavallo fra Seicento e Settecento, è realizzata in partenariato con la Fondazione Carisbo, la Pinacoteca Nazionale e i Musei Civici e rappresenta la continuazione delle precedenti esposizioni al museo di Ajaccio incentrate sull’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Il progetto scientifico e il catalogo della mostra sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Zeri (Andrea Bacchi, direttore), l’Università di Bologna (Prof. Daniele Benati) e la nostra Fondazione (Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni d’Arte e di Storia).
Se il Seicento bolognese, quello dei Carracci, Reni e Guercino, è ben noto in Francia, la mostra permetterà al pubblico di scoprire un periodo meno familiare, la Bologna del Settecento che vide grandi cambiamenti nel campo della pittura. Gli stili si evolvono, passando dal classicismo e dal naturalismo alla rocaille. È il periodo d’oro del trompe-l’oeil, della dilatazione spaziale e delle illusioni teatrali, nonché delle collezioni private aristocratiche e borghesi. Allo stesso tempo, cresceva l’importanza delle istituzioni e delle accademie artistiche per l’insegnamento strutturato della pittura.
Le opere in mostra dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione
Gaetano Gandolfi, San Petronio implora la protezione della Vergine con il Bambino sulla città di Bologna, 1783, olio su tela
Giuseppe Maria Mazza, Apparizione della Madonna col Bambino alla città di Bologna e ai suoi santi protettori, bassorilievo, terracotta
Gaspar van Wittel, Veduta di Porta Galliera a Bologna, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza Maggiore, olio su tela
Anonimo (fine sec. XVIII), Veduta di Piazza del Nettuno, olio su tela
Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna 1654-1719), Rinaldo e Armida, olio su tela
Antonio Beccadelli (attr.), Farmacia di animali, olio su tela
Donato Creti, Autoritratto, olio su tela
Donato Creti, Venere; olio su tela
Donato Creti, Mercurio, olio su tela
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Antonio Cattani, Spellato, stampa all’acquaforte
Luigi Crespi, Ritratto di gentildonna con collo di pelliccia, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino getta cofanetto e monete nella peschiera, olio su tela
Antonio Rossi, Bertoldino cova le uova, olio su tela
Giuseppe Maria Crespi, Battaglia con scena Tancredi e Clorinda, olio su tela
Giacomo de Maria, Madonna con Bambino, scultura, terracotta policroma
Luigi Acquisti (attribuito), Contadino con bambino, scultura, terracotta policroma
Donato Creti, Carlo Besoli, Nunzio Ferrajoli, Tomba allegorica di Lord Torrington, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchio mendicante, olio su tela
Gaetano Gandolfi, Vecchia con rosario, olio su tela
Giacomo De Maria, Ercole Musagete, 1800-02, terracotta
Giacomo De Maria, Ercole armato, 1800-02, terracotta
Per ulteriori informazioni sulla mostra visita la pagina sul sito del Museo delle Belle Arti di Ajaccio.
Cultura, Sviluppo del territorio
Avviate le opere di restauro e consolidamento dell’ala arabo-moresca della Rocchetta Mattei
19 Luglio 2024
L’intervento, in collaborazione con il Comune di Grizzana Morandi, rientra nel progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola” sostenuto nell’ambito del PNRR M1. C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
È stato presentato oggi il progetto di recupero e messa in sicurezza della parte non ancora restaurata della Rocchetta Mattei, la porzione più autentica dell’intero complesso, cioè quella arabo-moresca che fu costruita per prima, restituendo così alla Rocchetta la sua identità più profonda e permettendo ai visitatori di apprezzare nella sua interezza il carattere multiforme dell’edificio.
L’intervento previsto rientra tra quelli finanziati con il progetto pilota “Da Campolo l’arte fa Scola”, presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando PNRR “Attrattività dei Borghi”, progetto che interesserà il Borgo di Campolo a sistema con il borgo La Scola e la Rocchetta Mattei.
L’area oggetto dell’intervento e i lavori di restauro
Il progetto definitivo è stato curato dallo Studio di Architettura ed Ingegneria Associato (Ing. Cioni, Ing. Lenzi, Ing. Peri e Arch. Chiari), la direzione dei lavori affidata a SGLAB (Ing. Stagni e Arch. Zanarini) mentre il progetto esecutivo e realizzazione fanno capo all’ATI composta da Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia).
Sono stati individuati tre livelli di intervento, di intensità e oneri decrescenti, applicandoli alle diverse Sale interessate in modo da ottimizzare sia le risorse a disposizione sia la visitabilità dei luoghi.
1) Restauro completo: è l’intervento più importante e comprende le opere di consolidamento strutturale (ove necessarie), la riqualificazione architettonica (pavimenti, soffitti, infissi, finiture) e il restauro, con ricollocazione in opera, dell’apparato decorativo esistente. Oggetto di questo intervento saranno tutte le sale del piano terra (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), al piano primo Corridoio, Loggia delle Uri (con magazzino), Scala Araldica.
2) Restauro parziale: prevede il consolidamento strutturale (ove necessario) e la riqualificazione architettonica di alcuni elementi, non sarà invece restaurato l’apparato decorativo. I locali oggetto di questo intervento saranno inoltre messi in sicurezza per consentirne la visita: Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi.
3) Messa in sicurezza: intervento di carattere puramente conservativo che prevede il consolidamento strutturale (ove necessario), la pulizia e l’adeguamento impiantistico con l’obiettivo di rendere anche queste zone visitabili. Oggetto di questo intervento saranno gli ambienti dell’Ala del Conte Cesare Mattei (1809-1896) che fece edificare la Rocchetta: Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
La priorità con cui sono stati assegnati i livelli di intervento alle diverse Sale è stata quella di completare il consolidamento dell’intero complesso, intervenendo su tutte le componenti strutturali rimaste escluse dal precedente intervento pluriennale di restauro e recupero del castello, acquistato nel 2005 dallaFondazione Carisbo che ne ha sostenuto i lavori di ricostruzione fedele fino all’apertura al pubblico nel 2015, con la gestione del Comune di Grizzana Morandi, in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
L’obbiettivo successivo è stato quello di consentire l’apertura alla visita del maggior numero di Sale, particolarmente significative o suggestive, ad integrare e arricchire l’esperienza offerta dall’attuale percorso di vista della Rocchetta Mattei.
Cultura
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori siglano un accordo quadriennale di collaborazione per la valorizzazione del progetto Genus Bononiae
28 Maggio 2024
Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato una partnership quadriennale di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura per la gestione e valorizzazione di quattro sedi del percorso museale Genus Bononiae: Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni; San Colombano – Collezione Tagliavini; complesso monumentale di Santa Maria della Vita; San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia.
Ad esito della procedura avviata dalla Fondazione per la selezione di operatori specializzati, tra le proposte presentate alla gara di affidamento è risultata vincitrice quella di Opera Laboratori. La collaborazione con Opera Laboratori consiste in iniziative di qualità programmate presso le quattro sedi museali di Genus Bononiae dedicate alla valorizzazione, alla conoscenza e alla diffusione ad un vasto pubblico del patrimonio artistico e culturale, con attenzione alle Collezioni della Fondazione, promuovendo nuove opportunità per accrescere l’attrattività del territorio metropolitano di Bologna. L’accordo, inoltre, prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede, luoghi di programmazione culturale e insieme centri di studio, ricerca, catalogazione e conservazione di secoli di arte, storia, letteratura e cultura di Bologna.
La Fondazione Carisbo, insieme ad Opera Laboratori, si accinge così a progettare un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, deposito di memoria collettiva ed eredità da frequentare e da trasmettere, tutelata e rinnovata sia nei contenuti sia nella produzione. Verrà perseguita la sostenibilità degli obiettivi e la misurabilità del loro impatto, alla base di un’offerta museale che, in termini di contenuto e narrazione, sappia rendere il visitatore un protagonista sempre più consapevole. La valorizzazione del progetto Genus Bononiae scaturisce dalla volontà di offrire attraverso il percorso museale una chiave di lettura privilegiata del territorio, uno strumento capace di connettere tradizione e contemporaneità, in cui si intrecciano tutti i portatori di interesse pubblici e privati.
Patrizia Pasini, Presidente della Fondazione Carisbo, e Renzo Servadei, Amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae, commentano: «Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione. La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente/gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale per promuovere le più fertili ricadute del quotidiano impegno culturale e artistico perseguito dalla Fondazione attraverso Genus Bononiae. Come previsto sono state tutelate le professionalità e competenze del personale museale, riconoscendone il ruolo nella produzione di contenuti culturali di qualità funzionali agli scopi sociali».
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori, dichiara: «Il progetto culturale del Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida che abbiamo accolto fin da subito e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante. La ricchezza del Genus Bononiae, quadrilatero della cultura bolognese, ci impone un impegno ancora maggiore nel restituire alla fruizione questi musei e palazzi storici con una chiave di lettura che consenta un dialogo continuo tra passato e presente. È una sfida che portiamo avanti grazie ai nostri laboratori operosi, dove forgiare il bene e il bello è fare impresa. Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda.».
Fondazione Carisbo Nata nel 1991, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna è una fondazione di origine bancaria a base associativa che persegue scopi di utilità sociale, promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, nel rispetto delle tradizioni originarie. In oltre 30 anni di attività ha messo a disposizione della Città metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna oltre 750 milioni di euro, rendendo possibili più di 14.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione in una dimensione nazionale e internazionale, orientando programmi e iniziative agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per l’obiettivo Cultura e tramite il progetto Genus Bononiae, alla cui realizzazione ha istituito e diretto la società strumentale Genus Bononiae – Musei della Città Srl, la Fondazione Carisbo si impegna ad agevolare l’accesso alla cultura nelle sue diverse espressioni, sostenendo la partecipazione culturale come mezzo per l’integrazione sociale e la costruzione del senso di comunità e appartenenza.
Opera Laboratori Nata nel 1991 da oltre 30 anni società leader in Italia nella produzione culturale e gestione museale è presente in oltre 60 realtà culturali italiane tra cui: Le Gallerie degli Uffizi, La Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico di Pompei, la Reggia di Caserta, il Complesso del Duomo di Siena, Villa Giulia a Roma, la Pinacoteca di Brera, i musei civici di Assisi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, le Sinagoghe e il Musei ebraici di Firenze e Siena oltre al Ghetto, al Museo Ebraico e alle cinque sinagoghe di Venezia. Attraverso i servizi aggiuntivi Opera Laboratori cura la gestione dei bookshop, le prenotazioni, la biglietteria, l’accoglienza, la progettazione e l’organizzazione di mostre nei principali musei d’Italia tra cui il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma e il Mambo di Bologna (Museo d’Arte Moderna di Bologna) di cui gestisce il bookshop da ottobre scorso. Opera oggi conta oltre mille dipendenti e vanta un’esperienza pluriennale nel settore della progettazione culturale che le ha permesso di realizzare negli anni, migliaia di allestimenti nei più importanti musei e siti in Italia e all’estero. Opera Laboratori ha al suo interno anche la casa editrice Sillabe, specializzata nell’ideazione, progettazione e realizzazione di libri d’arte e merchandising per le più importanti realtà museali italiane. Opera gestisce otto concept point “Dear Guests, visitor center” in tutta Italia. Innovativi centri di accoglienza multimediale e punti di riferimento per la vendita e la prenotazione di siti museali, e non solo, in cui è presente su tutto il territorio nazionale anche attraverso il portale online dearguests.com che vanta due spazi fisici a pochi passi da piazza del Campo a Siena e da Ponte Vecchio, nel centro di Firenze. www.operalaboratori.com
Cultura, Persone, Sviluppo del territorio
Approvato il Bilancio di Missione 2023: 15,4 milioni di euro erogati e 332 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna
30 Aprile 2024
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Missione 2023
Quadro di sintesi:
Nel 2023 stanziati complessivamente 15,4 milioni di euro, di cui 3,5 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 11,9 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
7,4 milioni di euro (48,3% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per il macro obiettivo Persone;
4,7 milioni di euro (30,4% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per il macro obiettivo Cultura;
2,4 milioni di euro (15,4% totale deliberato) nel settore “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” per il macro obiettivo Sviluppo;
0,9 milioni di euro (5,9% totale deliberato) nel settore “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per il macro obiettivo Sviluppo;
332 interventi complessivamente realizzati;
7 bandi tematici promossi e 258 progetti sostenuti con un investimento di 2,6 milioni di euro (16,7% totale deliberato);
25 progetti diretti per un importo deliberato di 6,9 milioni di euro (45% totale deliberato);
49 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 5,9 milioni di euro (38,3% totale deliberato).
Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2023, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.
Il 92% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2023 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.
Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2023 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo il 77,7% degli interventi ammessi, al cospetto del 14,8% per le azioni trasversali e di sistema e del 7,5% per i progetti diretti dalla Fondazione.
La suddivisione delle erogazioni secondo la tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (38,3% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche (16,7% sul totale), come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.
Nel corso del 2023 la Fondazione ha proseguito nel potenziare le attività di monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e degli impatti realizzati nell’ambito della realizzazione dei vari progetti sostenuti. Per la prima volta è stato rendicontato l’impatto dell’attività erogativa a seguito della rilevazione dei risultati e delle ricadute sul territorio delle iniziative finanziate nel 2021 tramite bando, nello specifico prendendo in esame 193 progetti giunti a conclusione a fine 2023.
Mediante il coinvolgimento dei propri stakeholder, l’analisi dei risultati è stata indirizzata con l’obiettivo di consolidare le tematiche della valutazione d’impatto come elemento caratterizzante delle attività di monitoraggio. Si è pertanto proceduto ad individuare degli indicatori trasversali così da approcciare la valutazione secondo il modello delle 4E, elaborato dalla Fondazione allo scopo di essere standardizzato per le varie progettualità, semplice, replicabile e comparabile, sia orizzontalmente, fra diverse linee di erogazione, sia verticalmente, fra diverse annualità.
Il modello considera quattro aree di cambiamento(Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione) da osservare, relative alla capacità delle iniziative di generare condizioni di inclusione, sostenibilità economico-finanziaria, innovazione digitale e ambientale, diffusione di conoscenze e saperi. Ciascuna delle 4E è stata resa misurabile tramite 6 macro indicatori, andando a costituire un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator).
Il percorso valutativo con l’attivazione dei driver di Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione ha permesso di approfondire la portata del cambiamento generato dai singoli progetti per il territorio, attribuendo a ciascuno dei 24 indicatori dell’impact framework un valore da 1 a 5 (scala di Likert). Tramite il coinvolgimento di 511 stakeholder e la distribuzione di 511 questionari (+29% rispetto al 2022), fornendo gli strumenti e la collaborazione per raccogliere i dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere, in definitiva, un valore di sintesi ponderato rappresentativo del livello di impatto generato che si è rivelato superiore alla media in tutti i settori d’intervento.
Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita a fine 2020 e verificata annualmente nel 2021 e 2022, a fine 2023 è stata riconfermata per un ulteriore triennio (con verifiche annuali ordinarie) a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace alle esigenze degli stakeholder.
Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio per il 2023 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.
Nonostante le difficoltà del contesto globale, il 2023 ha visto non solo la conferma, ma altresì il superamento dell’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2023 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.432.540,18 euro, impegnando in parte i Fondi di riserva per l’attività erogativa, disponibilità riversata a beneficio della comunità con l’impostazione di progetti di particolare rilievo strategico, concertati con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.
Si tratta di un traguardo erogativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla solidità del portafoglio finanziario della Fondazione che, nonostante la crisi globale, acuita dall’inflazione, ha comunque generato le risorse necessarie per adattare i programmi al nuovo contesto di riferimento.
Predisposti in una veste grafica rinnovata e in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.
Bilancio di Esercizio 2023
Quadro di sintesi:
L’esercizio 2023 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 43.028.172 euro;
il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2023 a 1,3 miliardi di euro, pari a 1,6 miliardi di euro a valori di mercato;
il patrimonio netto si attesta a 917,8 milioni di euro, con un incremento di 15,3 milioni rispetto al 2022;
per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,6 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 26,7 milioni di euro. In particolare, il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 63 milioni di euro (+19% rispetto al 2022), confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2021-2023;
l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di contenere ulteriormente gli oneri di gestione (-4% rispetto al 2022);
nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 332 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,4 milioni di euro e contributi liquidati per 17,1 milioni di euro;
le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 147.418 euro (+88% rispetto al 2022);
l’attività di audit e monitoraggio dei progetti ammessi nel tempo al finanziamento è stata ulteriormente rafforzata e ha prodotto un recupero di risorse per 228.805,67 euro nuovamente a disposizione per gli investimenti sul territorio.
La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2023 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti, tramite l’advisory commitee, ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management.
Al 31 dicembre 2023 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,33% del capitale sociale ordinario del Gruppo. La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso 5 gestori internazionali: Eurizon, HSBC, Kairos, Morgan Stanley e Amundi. Anche in questo caso le gestioni attivate si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investim