Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 11 del 30 maggio 2025. 

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail drittialpunto@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102735

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Missione 2024

25 Marzo 2025

15,1 milioni di euro erogati e 356 progetti sostenuti sul territorio metropolitano di Bologna

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Missione 2024

Quadro di sintesi:

  • Nel 2024 stanziati complessivamente 15,1 milioni di euro, di cui 3,1 milioni investiti a livello nazionale (partecipazione a fondi e progetti in rete, come il Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e il Fondo per la Repubblica Digitale) e 12 milioni impegnati sul territorio metropolitano;
  • 8,4 milioni di euro (55,9% del totale deliberato) nel settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” per l’area Persone;
  • 4,9 milioni di euro (32,3% totale deliberato) nel settore “Arte, attività e beni culturali” per l’area Cultura;
  • 1,8 milioni di euro (11,8% totale deliberato) nei settori “Educazione, istruzione e formazione (anche sportiva)” e “Ricerca scientifica e tecnologica (anche in campo medico)” per l’area Sviluppo del territorio;
  • 356 interventi complessivamente realizzati (+11% rispetto al 2023): 168 progetti nell’area Persone, 92 progetti nell’area Cultura, 96 nell’area Sviluppo del territorio;
  • 7 bandi tematici promossi e 298 progetti sostenuti con un investimento di 2,9 milioni di euro (19% totale deliberato);
  • 21 progetti diretti per un importo deliberato di 7,3 milioni di euro (48% totale deliberato);
  • 37 progetti sostenuti attraverso azioni trasversali e di sistema per un importo deliberato di 4,9 milioni di euro (33% totale deliberato).

Per quanto attiene al profilo istituzionale dettagliato nel Bilancio di Missione 2024, va ricordato che la Fondazione per svolgere la propria attività non ricorre ai proventi maturati nel corso dell’anno, bensì alle disponibilità economiche già acquisite e accantonate nell’esercizio precedente. Tale impostazione consente di programmare in termini più precisi l’attività erogativa secondo una logica prudenziale, bilanciando la duplice esigenza di stabilizzare nel tempo sia la capacità reddituale a tutela delle future generazioni, sia la capacità erogativa. Per garantire continuità al proprio intervento, la Fondazione si impegna a preservare e consolidare nel tempo il proprio patrimonio con una gestione disciplinata, autonoma, trasparente e orientata all’efficienza finanziaria e alla responsabilità sociale.

Il 56% dei progetti sostenuti tramite bando nel 2024 ha ottenuto un cofinanziamento, tramite risorse dei soggetti proponenti o tramite fondi di terzi a supporto dello sviluppo progettuale, generando un rilevante effetto leva prodotto dall’intervento della Fondazione, in grado così di mobilitare di risorse non soltanto economiche, oltre la mera capacità erogativa, e di creare partnership attivando processi filantropici più estesi.

Il bando di finanziamento si conferma anche per il 2024 lo strumento principale per la selezione dei progetti in termini numerici ricoprendo circa l’84% (+16% rispetto al 2023) degli interventi ammessi, al cospetto del 10% per le azioni trasversali e di sistema e del 6% per i progetti diretti dalla Fondazione.

La ripartizione delle erogazioni in base alla tipologia dei soggetti destinatari evidenzia una prevalenza delle assegnazioni a favore degli enti non profit, in linea con quanto registrato nell’esercizio precedente (40% sul totale), dovuto sia al sostegno alle diverse iniziative promosse dai network a cui aderisce la Fondazione sia, in particolare, all’ampia partecipazione ai bandi delle organizzazioni del Terzo settore. A seguire l’impegno a favore di enti di natura pubblica ed enti e istituzioni ecclesiastiche, come attestano le iniziative strategiche con l’Università, il Comune/Città metropolitana di Bologna e l’Arcidiocesi di Bologna.

Nel corso del 2024 la Fondazione ha proseguito nel monitoraggio delle risorse assegnate, coinvolgendo gli stakeholder nell’analisi dei risultati e rendicontando l’impatto dell’attività erogativa sul territorio, nello specifico esaminando 228 progetti, finanziati nel 2022 tramite bando, giunti positivamente a conclusione a fine 2024. Considerando quattro aree di cambiamento (Equità, Efficacia, Efficienza ed Esposizione), la Fondazione ha standardizzato un modello comparativo delle iniziative sostenute, rendendo misurabile ciascuna delle 4E in 6 macro indicatori trasversali e costituendo un sistema di 24 KPI (Key Performance Indicator). In definitiva, tramite la somministrazione di 572 questionari agli stakeholder (+12% rispetto al 2023) per la raccolta dei dati quantitativi e qualitativi, è stato così possibile esprimere un valore di sintesi ponderato, da 1 a 5 (scala di Likert),rappresentativo del livello di impatto generato dai singoli progetti, rivelatosi superiore alla media in tutti i settori d’intervento.

Sotto il profilo dell’assetto organizzativo, la certificazione aziendale di qualità (UNI EN ISO 9001:2015) conseguita nel 2020 è stata riconfermata fino al 2026, con verifiche annuali ordinarie, a seguito di un articolato audit da parte dell’ente di certificazione accreditato RINA SpA. Il ricorso a metodologie e strumenti integrati in un Sistema di Gestione per la Qualità(SGQ) consolida l’adozione di una strategia di miglioramento continuo delle procedure operative, per soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze degli stakeholder.

Cultura, Persone, Sviluppo del territorio

Approvato il Bilancio di Esercizio 2024

25 Marzo 2025

Il Collegio di Indirizzo della Fondazione Carisbo, nella riunione odierna, acquisito il parere favorevole dell’Assemblea dei Soci, ha approvato all’unanimità i Bilanci di Missione e di Esercizio 2024 predisposti dal Consiglio di Amministrazione.

Nonostante le difficoltà del contesto economico globale e la crescita dell’inflazione, nel 2024 la Fondazione non solo ha confermato, ma ha potuto superare l’ipotesi iniziale formulata nel Documento Programmatico Previsionale 2024 di destinare 12 milioni di euro alle erogazioni, attestandosi a 15.126.674,37 euro. Si tratta di un traguardo erogativo raggiunto grazie alla solidità del portafoglio finanziario, in grado comunque di generare le risorse necessarie per adattare i programmi al mutevole contesto, consentendo alla Fondazione di ricorrere solo parzialmente al Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni.

Il 2024, in particolare, ha rappresentato un anno di svolta, in cui la Fondazione è riuscita, in modo ancora più incisivo, a destinare risorse a favore delle iniziative sociali, per l’assistenza e il supporto alle fasce più deboli della popolazione tramite progettualità strategiche, concertate con le istituzioni del territorio e gli stakeholder di riferimento.

Predisposti graficamente in formato digitale per una consultazione interattiva, il Bilancio di Missione e il Bilancio di Esercizio rendicontano, rispettivamente, gli effetti sociali dell’operato sul territorio metropolitano di Bologna e la gestione economico-finanziaria della Fondazione.

Bilancio di Esercizio 2024

Quadro di sintesi:

  • L’esercizio 2024 si chiude con un avanzo, prima degli accantonamenti, obbligatori e facoltativi di 77.646.850 euro;
  • il valore contabile dell’attivo finanziario si attesta al 31 dicembre 2024 a 1,4 miliardi di euro, pari a 2 miliardi di euro a valori di mercato;
  • il patrimonio netto si attesta a 969,1 milioni di euro, con un incremento di 51,3 milioni rispetto al 2023;
  • per quanto concerne gli investimenti in portafoglio sono state effettuate rettifiche di valore che hanno comportato svalutazioni per complessivi 2,4 milioni di euro per il necessario allineamento dei titoli, specie quotati e non immobilizzati, al valore di mercato;
  • anche i fondi per l’attività erogativa di istituto, che rappresentano il “serbatoio” di risorse a garanzia dell’attività e degli impegni futuri della Fondazione, registrano un accantonamento di 48,2 milioni di euro. In particolare, il Fondo per la stabilizzazione delle erogazioni si attesta a 80 milioni di euro, confermando il progressivo consolidamento dettato dalle Linee di Indirizzo Triennali 2024-2026;
  • l’azione incisiva di monitoraggio ha permesso di mantenere inalterati gli oneri di gestione già contenuti nel 2023;
  • nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 356 interventi erogativi con un impegno complessivo deliberato di 15,1 milioni di euro e contributi liquidati per 15 milioni di euro;
  • le risorse generate indirizzate al Fondo per le erogazioni al volontariato (Art. 62 del D. Lgs. n. 117/2017) ammontano a 2.070.583 euro.

La strategia di investimento della Fondazione è stata improntata anche nel 2024 ai princìpi di prudenza e diversificazione dei rischi, in coerenza con la propria mission. Il continuo monitoraggio degli investimenti ha consentito di seguire l’evoluzione dei mercati e dei relativi rischi di portafoglio, valutandone costantemente la coerenza con la sostenibilità degli obiettivi istituzionali e la tutela del valore reale del patrimonio in ottica di asset & liability management. Al 31 dicembre 2024 la partecipazione della Fondazione in Intesa Sanpaolo si attesta all’1,2% del capitale sociale ordinario del Gruppo.

La politica di diversificazione dalla iniziale partecipazione nella Banca conferitaria si realizza in particolare tramite il veicolo di investimento (Sicav) appositamente attivato per la razionalizzazione e il presidio degli investimenti a tutela del patrimonio, attraverso gestori internazionali. Anche in questo caso gli investimenti si pongono in linea con la politica di sostenibilità integrando fattori ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) aderenti ai princìpi per l’investimento responsabile verso cui la Fondazione orienta la propria attenzione.

Persone

Pubblicato il bando “vIvA” del Fondo per la Repubblica Digitale

14 Marzo 2025

Il contesto italiano

L’IA rappresenta una delle frontiere più promettenti della tecnologia moderna, nonché una delle forze più trasformative degli ultimi tempi con il potenziale per rimodellare il panorama economico italiano: si stima che possa assistere il 58% dei lavori in Italia e contribuire a un incremento dell’8% del PIL nei prossimi dieci anni. Anche il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum identifica l’IA come il fattore tecnologico con il maggiore impatto che guiderà la trasformazione del mondo del lavoro tra il 2025 e il 2030, nonché una delle core skills richieste dalle aziende. Tuttavia, la carenza di competenze specifiche sull’IA rappresenta una delle principali barriere all’adozione di queste tecnologie nonché un ambito di intervento prioritario su cui è necessario agire per supportare la transizione digitale.

Il futuro economico e occupazionale è sempre più rivolto all’introduzione e all’integrazione dell’IA nel contesto lavorativo. Secondo l’INAPP, circa la metà della forza lavoro italiana è direttamente coinvolta dall’impatto dell’IA sia in termini positivi che negativi. É quindi necessario pianificare fin da subito strumenti di upskilling e reskilling che garantiscano una formazione adeguata per utilizzare al meglio i nuovi strumenti, aumentando così la competitività delle imprese e ottimizzando tempi e processi. Nel contesto italiano per affrontare questa sfida sono state introdotte misure specifiche. Infatti, nel Programma Strategico su Intelligenza Artificiale 2024-2026 sono stati inseriti specifici ambiti di intervento dedicati alle imprese e alla formazione. Questa iniziativa, se da un lato si propone di agevolare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nel tessuto produttivo nazionale, dall’altro intende promuovere una formazione allineata alle nuove competenze richieste per affrontare le sfide poste dall’IA. A livello nazionale si è quindi consapevoli dell’approccio sistemico che deve essere adottato: le competenze costituiscono un piano fondamentale su cui agire per far sì che l’IA possa essere sfruttata come volano per lo sviluppo degli ecosistemi locali e dell’intera economia nazionale.

Bando vIvA

Nato dalla condivisione degli obiettivi strategici e operativi del Fondo per la Repubblica Digitale e di Google.org, l’Impresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il bando “vIvA”. 

L’iniziativa mira a selezionare progetti di formazione per lo sviluppo di competenze digitali in ambito di Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento ai settori del Made in Italy, a beneficio di persone in condizioni di vulnerabilità e difficoltà.

Chi può partecipare

Le proposte progettuali possono essere presentate da un soggetto singolo (“Soggetto responsabile”) o da partnership costituite da massimo cinque soggetti (“soggetti della partnership”), che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Nel caso di proposte presentate da partnership, all’interno delle stesse deve essere individuato il “Soggetto responsabile”, che coordinerà i rapporti tra il partenariato e il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale.

È possibile coinvolgere enti for profit in qualità di partner for profit. Inoltre, è possibile coinvolgere eventuali soggetti esterni in qualità di soggetti sostenitori, i quali non si configurano come “soggetti della partnership”.

Le proposte progettuali, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma Re@dy, entro le ore 13 del 12 giugno 2025. 

Risorse disponibili

Il bando prevede un ammontare complessivo pari a 2,6 milioni di euro, le cui risorse sono messe a disposizione pariteticamente da parte di Google.org e del Fondo per la Repubblica Digitale.

Webinar gratuiti

Per approfondire le modalità di partecipazione al bando sono stati organizzati webinar gratuiti e aperti a tutti:

Informazioni e contatti

E-mail viva@fondorepubblicadigitale.it
Tel. 06-68102740

martedì e giovedì, ore 10 – 13

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “Digitale sociale” promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale

07 Marzo 2025

Oltre 30mila persone potranno partecipare gratuitamente ai progetti formativi volti a sviluppare conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’economia sociale

Nel 2025 circa 30mila persone potranno beneficiare gratuitamente dei 24 progetti selezionati e sostenuti dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale con il bando “Digitale sociale”.

Le attività, che partiranno nei prossimi mesi, saranno infatti dedicate a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale. In totale sono stati assegnati circa 15 milioni di euro.

Tra i 24 progetti selezionati emergono iniziative dal forte impatto sociale, con una ricaduta su più ambiti di interesse collettivo: dalla lotta contro la violenza di genere al supporto di persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, fino a progetti che prevedono soluzioni digitali, iniziative per la rigenerazione ambientale, di volontariato e sportive.

Il contesto italiano

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni risulta essere in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali. Secondo il report elaborato da “Italia Non Profit” pubblicato a maggio 2024, la digitalizzazione del Terzo Settore è ancora bassa ma in continuo aumento. Più di sei enti su dieci riconoscono di non essere ancora pienamente digitalizzati (66,2%), ma sono consapevoli di essere in un percorso di crescita e miglioramento (52,7%).  L’analisi sullo stato della digitalizzazione nel Terzo Settore evidenzia inoltre una panoramica con diversi livelli di adozione. La maggioranza degli enti (44,0%) utilizza il digitale ma senza un approccio strategico, percentuale che aumenta se si considerano solo le organizzazioni non profit con fatturato inferiore ai 60 mila euro (50,0%).

I progetti sostenuti

Tra i progetti idonei, “Empowertech”, promosso da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, si propone di avvicinare le attiviste dei Centri Anti Violenza al mondo della cultura digitale, potenziando la comunicazione interna e tra i vari Centri per migliorare il sostegno alle vittime di violenza di genere. Per supportare persone senza dimora, migranti e richiedenti asilo, “Help Different” di Europe Consulting Onlus vuole innovare i servizi di presa in carico degli utenti attraverso strumenti digitali, migliorandone l’efficacia operativa e la qualità. Il divario tecnologico è al centro del progetto “Digital Bridge” della Croce Rossa Italiana (CRI), che mira a formare dipendenti, volontari e beneficiari per sviluppare competenze digitali al fine di creare una piattaforma centralizzata per la gestione e pianificazione delle attività del personale. 

RIGENERATIVA – Formazione alla generative AI per la rigenerazione dei luoghi che supporta gli enti non profit, riuniti nella rete nazionale “Lo Stato dei Luoghi”, nella valorizzazione e trasformazione dei spazi culturali. Attraverso la formazione su dati e Intelligenza Artificiale Generativa, il progetto mira a potenziare le competenze digitali e rendere il settore più innovativo e data-driven. UT-ility: Upskilling Training per la rete Anpas di Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ODV, un’iniziativa di rilevanza nazionale in quanto si rivolge ad oltre 900 Pubbliche Assistenze Associate con il fine di fornire strumenti digitali concreti, formativi e trasformativi, per rispondere alle sfide sociali ed economiche in atto.

Infine, “SPORT-D US Acli”, guidato dall’Unione Sportiva Acli, promuove una cultura digitale orientata all’innovazione e all’inclusione: attraverso una campagna di sensibilizzazione e la creazione di una comunità digitale, mira a favorire la condivisione di esperienze e l’adozione di buone pratiche all’interno della rete sportiva.

Persone

Pubblicati gli esiti del bando “BenEssere” promosso da Con i Bambini

19 Febbraio 2025

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

Persone

“Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle Aree socio-educative strategiche”: terminata la prima fase

12 Febbraio 2025

367 Enti di Terzo Settore accedono alla seconda fase dell’iniziativa sperimentale per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.

L’obiettivo di “Organizziamo la speranza” è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti. La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.

Prenderà il via, nel corso del mese di febbraio, la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.

Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.

Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.

Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, è stata costituita nel 2016 per attuare i programmi del Fondo.

Persone

Al via il canale di cofinanziamento del Fondo per la Repubblica Digitale

26 Maggio 2025

L’iniziativa

Annunciata dallImpresa sociale Fondo per la Repubblica Digitale l’attivazione di un canale di cofinanziamento da 5 milioni di euro, destinato a sostenere progetti ed iniziative congiunte orientate allo sviluppo delle competenze digitali e all’inclusione sociale, economica e lavorativa dei cittadini.

L’iniziativa, parte del Piano Strategico 2025–2026 approvato dal Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, rappresenta uno strumento innovativo per attivare collaborazioni strategiche tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore, con l’obiettivo di amplificare l’impatto delle azioni formative sul territorio.

Il canale di cofinanziamento, che mira ad attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo per la Repubblica Digitale, vuole inoltre favorire un confronto positivo con le esperienze di altri soggetti, portando avanti collaborazioni strategiche per arricchire reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla formazione e all’inclusione digitale. Questo approccio permette di amplificare l’impatto delle iniziative sostenute e di rafforzare la consapevolezza sul valore dell’investimento e della collaborazione per promuovere la formazione digitale e il reinserimento sociale delle categorie più fragili. Oltre a generare un effetto leva sulle risorse economiche messe in campo dal Fondo per la Repubblica Digitale e dagli interlocutori coinvolti, l’apertura del canale di cofinanziamento mira anche a sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte.

Modalità di partecipazione

Il canale di cofinanziamento è aperto a soggetti pubblici e privati, con o senza scopo di lucro. Le iniziative e le progettualità promosse dovranno focalizzarsi su tematiche di interesse condiviso, attraverso tre modalità operative:

  • bandi pubblici elaborati e promossi congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori in funzione di enti erogatori;
  • progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da risorse interne e/o esterne provenienti da uno o più cofinanziatori;
  • iniziative elaborate e promosse congiuntamente dal Fondo con uno o più cofinanziatori per la realizzazione di opportunità rivolte alla collettività in linea con la mission del Fondo per la Repubblica Digitale.

Il processo di selezione si articola in due momenti: una prima fase, in cui i soggetti interessati presentano la propria idea progettuale e una seconda fase, riservata esclusivamente alle idee ritenute idonee, in cui si procederà con la progettazione esecutiva. I criteri di selezione includono: coerenza con la missione del Fondo, originalità della proposta, assenza di contenuti già sottoposti o respinti, e assenza di interventi per l’acquisto e la costruzione di infrastrutture o esclusivamente finalizzate alla ricerca.

Le proposte potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili

Risorse disponibili

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro.

Informazioni e supporto

E-mail cofinanziamento@fondorepubblicadigitale.it

Persone

Fondazione, Comune e Chiesa di Bologna insieme per il progetto Bologna Serena per gli anziani

19 Maggio 2025

Investimento complessivo da 9 milioni di euro in tre anni per un progetto sulla qualità della vita delle persone over 65. Villa Serena come punto di riferimento per persone anziane

A Bologna la popolazione over 65, conta circa 96.000 persone, sono il 25% della popolazione. Saranno oltre 100 mila tra dieci anni e 109 mila tra venti.  Di questi, quasi 55.000 hanno più di 75 anni e 36.000 superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. I livelli di autosufficienza non dipendono solo dall’età, ma diminuiscono con l’invecchiamento. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune di Bologna sappiamo che oggi le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17 mila. Il 33% degli over 65 a Bologna oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80.

Da questi dati e da questa tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi dell’aspettativa di vita in città, parte il progetto Bologna Serena per gli anziani.

Bologna Serena per gli anziani è il nuovo progetto con il quale Fondazione Carisbo, Comune e Chiesa di Bologna collaboreranno nei prossimi tre anni, a partire dal 2025, nel realizzare servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli over 65.

Bologna Serena per gli anziani ha gli obiettivi di:

  • innovare e rafforzare le risposte del sistema dei servizi mirati a rispondere ai bisogni della terza età;
  • sperimentare nuove risposte al cambiamento dei bisogni espressi dalla popolazione anziana alla luce delle mutazioni sociali e demografiche;
  • aggregare istituzioni, soggetti del terzo settore e comunità nel progettare e realizzare insieme un nuovo welfare per gli anziani.

Questi obiettivi saranno realizzati lungo tre assi strategici:

  • il domicilio come prospettiva prioritaria per il benessere dell’anziano;
  • la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare e delle assistenti familiari;
  • la risposta a chi non entra nelle strutture residenziali sociosanitarie.

La convenzione tra gli enti sarà approvata nella prossima Giunta e prevede un investimento da parte della Fondazione Carisbo, che partecipa alla redazione delle linee guida e alle azioni, allo sviluppo, monitoraggio e valutazione del progetto, pari a 4,25 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 1,25 milioni nel 2025, 1,5 milioni per il 2026 e 1,5 per il 2027).

Il Comune attuerà il progetto secondo le linee guida concordate, cofinanziandolo con ulteriori interventi nell’ambito delle risorse del proprio bilancio, per un valore di altri 4,5 milioni di euro nel triennio 2025/2027.

Questi fondi, pari a 9 milioni di euro in 3 anni, saranno destinati alle attività previste e gli enti collaboreranno nella gestione e il coordinamento delle azioni in collaborazione con gli enti e i soggetti del territorio garantendo la partecipazione della rete socio-sanitaria, in particolare Ausl di Bologna e Asp Città di Bologna, mentre la Chiesa di Bologna si impegna a collaborare al monitoraggio del progetto in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale.

Questo budget sarà suddiviso nel triennio su varie linee progettuali che riguardano:

  • interventi per i caregiver;
  • costruire una comunità dementia friendly;
  • potenziamento di telecontrollo, teleassistenza, telecompagnia;
  • servizi sociosanitari aperti;
  • promozione dell’invecchiamento in salute;
  • la creazione di un luogo e un team di riferimento in città sulle politiche per gli anziani.

A Villa Serena un punto di riferimento sulle politiche per le persone anziane

Sarà Villa Serena il punto di riferimento dove realizzare un luogo fisico in città per le famiglie, i cittadini, le associazioni e la comunità professionale sulle politiche per gli anziani. Lo spazio potrà essere allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione e orientamento per gli anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare all’organizzazione di eventi, gite o vacanze, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione, culturali e sportive.

Sarà sede di un team dedicato all’analisi del fenomeno dell’invecchiamento demografico e alla creazione di progettazioni innovative a partire dalla raccolta di dati affidabili e comparabili per monitorare i progressi delle azioni messe in campo e per la definizione delle politiche in questo ambito. Le nuove informazioni raccolte sui caregiver potranno offrire una maggior conoscenza delle conseguenze dell’assistenza informale sullo stress di chi si prende cura dei propri familiari, sulle diseguaglianze di genere ad esse connesse, sull’effettiva capacità di accesso ai servizi per le long term care, sulle diseguaglianze territoriali e servire alla produzione di conoscenze da mettere a disposizione della città per costruire il futuro welfare per gli anziani a Bologna.

Persone

Pubblicato il bando “Dritti al Punto” del Fondo per la Repubblica Digitale

22 Aprile 2025

Il contesto italiano

Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base.

Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni.

Bando Dritti al Punto

Il bando intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa.

In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali.

Chi può partecipare

Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub